Qualcuno nella stanza comincia a parlare. Poesie e prose scelte. Ediz. multilingue
"Une voix qui ne vient de nulle part". In questo verso Claude Esteban sembra voler tracciare insieme il ritratto della propria poesia e di se stesso: il poeta e la sua poesia non esibiscono un Io protagonistico, sembrandoci entrambi inafferrabili, ineffabili e semplici al tempo stesso, talvolta quasi ingenui. Sono una voce che non viene da nessun luogo. "Une voix qui ne vient de nulle part". Anche altri titoli della sua opera suggeriscono un'atmosfera calma, segreta e di attenta sospensione. "Poeta cortese" lo definisce il critico Jean-Michel Maulpoix: "...in lui c'è una vigilanza intellettuale realizzata con una misura e un pudore sempre presenti. Sia che commenti l'opera di Octavio Paz o Yves Bonnefoy, Tal Coat o Chillida o traduca Jorge Guillén e Francisco de Quevedo o scriva dei versi in proprio, Claude Esteban accorda la sua voce con sorvegliato rigore alla separazione, al vuoto, alla distanza, all'irreparabilità".