Con un filo di voce
«Già sui banchi di scuola scrivevo novelle. Più tardi, divennero prose e poesie. La solitudine, che è parte di me, muove i miei pensieri, dà forza alla mia mano. Senza di lei, sarei una creatura vuota. Non ho bisogno di specchi, basta che io mi legga». (E. C.)