Sanzioni amministrative in materia di usi civici
L'opera raccoglie in uno spazio comune l'apparato di sanzioni amministrative previste dal nostro ordinamento in materia di usi civici. I diritti d'uso civico sono diritti originari che i cives (componenti un gruppo insediato stabilmente su un determinato territorio) esercitavano per soddisfare le esigenze di vita propria dei cives e della comunità di appartenenza (comunità di villaggio), indipendentemente dal concetto di proprietà della terra, che arriverà solo in epoca storica. Sono diritti esistenziali: essi erano funzionali alla sopravvivenza del singolo e della comunità residente (nec inermem vitam ducere). Caratteristica di questi antichi diritti è l'imputazione sia al singolo civis, che alla comunità: il civis agiva uti singulus et uti civis in una concezione solidaristica che è propria dei primi raggruppamenti sociali. E questa contestualità nell'utilizzo dei beni di dominio originario della comunità, da parte sia del singolo civis, che della comunità, che caratterizza il diritto di uso civico e lo distingue dagli altri diritti consimili per oggetto e natura giuridica. La prima parte dell'opera è dedicata appunto agli usi civici sotto l'aspetto dei suoi principi generali; la seconda tratta, più specificamente, delle singole sanzioni amministrative; la terza, invece, affronta la problematica circa l'occupazione e l'usurpazione di terreni vincolati.
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