La nuova revocatoria fallimentare
La disciplina dell'azione revocatoria fallimentare è stata recentemente modificata dapprima ad opera del D.L. 14 marzo 2005, n. 35, convertito dalla L. 14 maggio 2005, n. 80, e, da ultimo, dal D. Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, le cui innovazioni entreranno in vigore il 16 luglio 2006 insieme alla generale riforma della legge fallimentare. Il legislatore non ha colto l'occasione per chiarire importanti questioni aperte (quali la natura e la funzione dell'azione ed il rapporto che intercorre con l'azione revocatoria ordinaria) ed anzi il nuovo articolato normativo pone l'interprete di fronte ad ulteriori complesse questioni esegetiche. A titolo esemplificativo, si ricorda che fra le innovazioni di più ampia portata si rinvengono sette originali esenzioni in presenza delle quali viene interdetto l'esercizio dell'azione revocatoria fallimentare. Ogni nuova esenzione appare velata da incertezza a causa della criticabile ambiguità di molti riferimenti e dell'indiscriminato uso di locuzioni polisense. L'inevitabile smarrimento in cui si imbatte anche il più attento giurista è altresì aggravato dall'assenza di coordinamento con la normativa penalistica. Il testo propone un esauriente e sistematico esame di tutte le problematiche connesse all'azione revocatoria fallimentare, la quale viene collocata nel più ampio contesto del "sistema revocatorio", letta in relazione al complessivo ammodernamento della legge fallimentare ed analizzata in ogni sua parte.
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