I cento fratelli
Acclamato dalla critica e accostato a maestri del postmoderno come Pynchon e Barthelme, a geniali esempi di paranoia letteraria come Nicholson Baker, alla comicità dei Monty Python e al gusto macabro di Poe, in questo suo secondo romanzo Donald Antrim ci trasporta nell'enorme biblioteca diroccata di un'antica villa, dove cento fratelli (diversi per età, professione, interessi, carattere, ma uniti da un'infinità di piccole perversioni e devianze psicologiche) si riuniscono per cenare insieme e ritrovare l'urna delle ceneri del padre, temporaneamente smarrita. In un claustrofobico tour de force, esilarante e tragico al tempo stesso, seguiamo le loro vicende dal tramonto all'alba, fra scambi di insulti, formarsi e sciogliersi di alleanze, incontri di football improvvisati, scricchiolii sui soffitti, dobermann scatenati, e un tasso alcolico in crescita perenne, finché le tensioni familiari non si scioglieranno in una sublime e sanguinaria conclusione.
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