Arte e follia in Adolf Wolfli

Arte e follia in Adolf Wolfli

Adoif Wolfli, internato nel manicomio di Waldau nel 1895 come schizofrenico e criminale, nel 1907 incontrò Walter Morgenthaler, lo psichiatra che lo ebbe in cura e che, per primo, si accorse delle stupefacenti qualità artistiche di questo contadino svizzero che sembrava incapace di comunicare con il mondo. Oggi, l'opera di Wolfli viene considerata una delle principali esperienze artistiche del Novecento e alla base del movimento dell'Art brut. Pittore, illustratore, compositore e scrittore, Adolf Wolfli sfugge a semplici classificazioni e si colloca tra quei personaggi incredibili e misteriosi di cui è costellata la storia dell'arte. Nel 1921 Morgenthaler scrive un libro sul percorso clinico e artistico di Wolfli che diventerà uno dei capisaldi della letteratura medica dedicata al rapporto tra arte e follia. Un testo fondamentale per scoprire quest'artista e un prezioso documento per capire quale sotterraneo legame avvicina la malattia mentale alla creazione artistica.
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