I canti del cavalier Cacciaguida (Par. XIV 67-XVIII 69)
Dante si presenta come protagonista del viaggio descritto nella Commedia: parla sempre di sé e del proprio poema. Ma solo i canti di Cacciaguida mettono a tema diretto autore e opera. Per comprendere il senso e l'importante ruolo di questo incontro, centrale nel Paradiso, è necessario riesaminare il significato complessivo, autenticamente evangelico, della Commedia. In particolare, il divieto assoluto di giudicare e il dovere di assolvere sempre tutti è essenziale tanto nel messaggio evangelico quanto nella Commedia, pur essendo trascurato dalle interpretazioni tradizionali. Il paradossale recupero dell'Antico Testamento da parte del Vangelo ha infatti favorito la convinzione che ci fosse continuità e non opposizione: la sostanziale opposizione, e il suo ambiguo mascheramento, è al centro della Commedia. La posizione del Battista, che rappresenta l'Antico Testamento e annunzia un re terreno e tuttavia lo addita in Gesù, che ne è l'opposto, viene riproposta nella figura di Virgilio che conduce a Beatrice, immagine di Gesù. Così in cielo, con Beatrice, Dante impara subito la carità e incontra gli stessi caratteri già visti in inferno e in parte in purgatorio, ma ora tutti assolti...
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