Napoleone. 1.

Napoleone. 1.

Sembra un miracolo che, una volta stampate, le tavole di Paolo Bacilieri, imbrattate di biacca sporca e di matita mal cancellata, con accenni di lettering sparsi qua e là, numeri di telefono segnati a margine e rifacimenti incollati in maniera approssimativa su brutta carta da fotocopie, si trasformino in pagine dal tratto sintetico, sicuro, pulitissimo come quelle dei suoi Napoleone. A sovrintendere il verificarsi di tali prodigi, c¿è la Sergio Bonelli Editore, la cui produzione intendiamo indagare, con la Collana Making of. Questo primo volume è dedicato al lavoro di Paolo Bacilieri e prende l¿avvio da Gli alieni sono tra noi, l¿albo di Napoleone attualmente in edicola, da lui scritto e disegnato, un episodio particolarmente interessante sul piano visuale, caratterizzato da un clima febbricitante e psichedelico dove i confini della realtà, già normalmente piuttosto labili nelle pagine di questa serie, tendono a sfaldarsi ulteriormente. A fare da filo conduttore tra miriadi di bozzetti e scarabocchi, locandine cinematografiche e vignette, fotografie e copertine è una lunga conversazione tra Bacilieri e il sottoscritto nella quale, partendo dal suo ultimo Napoleone, ci allargheremo poi agli altri albi della serie da lui firmati e al resto della sua quasi ventennale attività. La scelta di inaugurare Making of con Bacilieri è dovuta alla ricchezza dei materiali, dei riferimenti, degli spunti presenti in ogni proposta del fumettista veronese. Bacilieri studia accuratamente fisionomie, architetture, interni e costumi, ragionando sulla luce che deve illuminare ogni sequenza, all¿interno di un montaggio e di una gabbia grafica in continuo cambiamento. Sono pagine, le sue, cariche fino all¿inverosimile di dettagli e citazioni nascoste che intendiamo mettere in evidenza, in questa sede, insieme ai fili narrativi che sottendono le sue storie. Dall¿imprescindibile background cattolico-familiare di provenienza, Paolo Bacilieri si nutre dei gerghi delle controculture mettendoli in collisione con i prodotti, le icone dei mass media e il sapere già legittimato della cosiddetta cultura «alta», dimostrandosi autore dal raggio d¿azione particolarmente ampio, per la perizia con cui sa avvalersi di tutti i segni e le forme messi a disposizione dal linguaggio fumettistico e non soltanto. Ripercorrere il suo percorso lavorativo, infatti, vuol dire confrontarsi con tutti i film, i romanzi, i fumetti, i quadri, le facce, i personaggi, le immagini in cui lui stesso è incappato. Come un foglio di carta assorbente appoggiato su segni ancora bagnati d¿inchiostro, Bacilieri trattiene segmenti, tracce e frammenti che vengono in seguito riaggregati a formare nuovi disegni. Non tanto, quindi, per un vezzo citazionistico quanto piuttosto per una sua naturale tendenza a fagocitare quasi automaticamente i materiali con cui entra in contatto per poi risintetizzarli, il cartoonist veronese colloca un profilo grifagno alla Chester Gould in uno sfondo alla Guy Pellaert, una postura alla Magnus in un ambiente che si rifà a Guido Crepax o una figura alla Robert Crumb in uno spazio alla Gianni De Luca. E qui, favorito anche dalle molte possibilità offerte da una collana «di frontiera» come Napoleone, riesce a piazzare un altro miracolo: introdurre in Casa Bonelli una serie di stilemi grafici quantomeno insoliti. Ha del miracoloso anche che Bacilieri sia riuscito a evitare, grazie alla solidità del disegno e al rigore del tratto, che questa commistione si trasformasse in un¿accozzaglia stilistica. Anzi, noi poniamo questa sua capacità di spaziare tra forme fumettistiche agli antipodi tra loro a modello dell¿ampiezza dell¿offerta bonelliana attuale, in grado di riunire, sotto uno stesso tetto editoriale, testate autoriali come Gea e Napoleone, caposaldi dell¿intrattenimento giovanile quali Dylan Dog e Nathan Never e grandi classici del fumetto popolare del calibro di Tex e Mister No. Franco Busatta
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