Diario di un topo d'appartamenti
Bex e Ollie, soci in affari, sono due bravi professionisti che si occupano di... furti. Ripuliscono appartamenti ma lo fanno seguendo un inviolabile codice d'onore: vietato usare armi (da cui un'esilarante digressione sui rischi quotidiani corsi dai ladri americani, costretti a stare sempre in guardia dai cittadini armati fino ai denti), vietato fumare nelle case di chi viene derubato, è una questione di buona educazione... Inoltre, la premiata ditta 'tratta' esclusivamente i privati, escludendo dal proprio giro d'affari banche, uffici postali e gioiellerie in modo da ridurre i rischi ma anche perché è quanto basta per sbarcare il lunario. Oltre all'attività dei due soci, descritta in ogni dettaglio (compresa la scena madre, in cui Ollie è costretto a interrompere una seduta molto liberatoria alla toilette per colpa di rumori improvvisi), la narrazione si sofferma anche sulla vita privata di Bex, diviso tra la storia contrastata con la fidanzata, la passione sfegatata per l'Arsenal e le rituali bevute al pub. Purtroppo però anche Bex deve fare i conti con la giustizia: la polizia coglie sul fatto lui e il suo socio e li sbatte in gattabuia. Happy end? King non risparmia al lettore un colpo di scena, seppure alla sua maniera: grazie alla refurtiva recuperata dall'ultima rapina, la polizia riuscirà a sgominare una rete di pedofili. Per Bex e Ollie una chance per riabilitarsi. Forse.
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