Illuso con le ali. Diario di un viaggio intorno alla religione
L'illusione ha in sé qualcosa di magico e di misterioso: è come il concretizzarsi di un sogno che tuttavia non è reale. L'uomo finisce quindi per credere alle illusioni, per consentire al proprio 'io' di vivere in una condizione di agio. Per star bene con se stessi. Nel pamphlet Illuso con le ali (Sometti, 2020) Giuliano Guastalla riflette sulla storia del complesso e irrisolto rapporto tra l'uomo e il trascendente, ciò che molte culture chiamano Dio. L'individuo, dagli albori della sua esistenza, ha infatti sempre cercato di immaginare un essere, una dimensione superiore a cui affidare le redini del proprio destino. Ma cosa significa tutto questo, oggi, per un uomo contemporaneo? L'autore propone un'analisi personale e introspettiva, sincera ma rigorosa, poggiando le proprie riflessioni su una accurata ricerca storica; ripercorrendo gli studi degli antropologi sappiamo ad esempio che, a differenza delle religioni rivelate, le genti preistoriche non concepivano la creazione come un fenomeno nato dal nulla. Molti popoli primitivi sapevano che qualcosa fosse sempre esistito e che l'universo corrente fosse nato dal raggiunto "ordine", spinto dalla precedente situazione di "caos". Questo antico pensiero, chiave della spiritualità ancestrale, potrebbe essersi replicato fino ad oggi come una radice sotterranea per spuntare qua e là, quando meno te lo aspetti? Questa è la domanda che Guastalla pone a se stesso, e a i lettori di questo lavoro. Prefazione Peter Assmann.
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