La cucina delle Alpi
La catena delle Alpi, pur nella sua asprezza, ha sempre garantito una notevole permeabilità culturale, ancora oggi attestata dalla presenza nelle nostre province più settentrionali di tradizioni ed elementi dell'Europa centrale e dei Paesi a noi confinanti. Queste influenze culturali sono sensibili soprattutto nei repertori gastronomici della Valle d'Aosta francofona e dell'Alto Adige-Sudtirol germano-ladino. D'altra parte, nelle cucine delle regioni alpine sono riconoscibili alcuni fondamentali tratti comuni derivanti dalle difficili condizioni economiche in cui le popolazioni di queste zone hanno vissuto. La frugalità della mensa di montagna si basa quindi sull'utilizzo di una serie piuttosto limitata di materie prime: farina di mais e di grano saraceno, latte, carni bovine e suine, intorno alle quali si è strutturato un interessante orizzonte culinario, anche grazie alla valorizzazione di prodotti tipici, come i formaggi (dalla Fontina valdostana al Bitto e al Gaserà valtellinesi al Puzzone di Moena e a tanti altri) e le carni conservate (la mocetta valdostana, i 'violini' di capra della Val d'Ossola, la bresaola della Valtellina, lo speck del Trentino Alto Adige-Sudtirol). La produzione enologica della fascia alpina può contare su vini di grande interesse.
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