Saladino, eroe dell'Islam. Musulmani e cristiani in guerra per Gerusalemme
Saladino (1138-1193) è un personaggio di prima grandezza sulla scena della Storia medievale, e per gli occidentali è senza dubbio il nome più celebre dell'Islàm classico dopo quello del profeta Muhammad. Sbaragliò i cavalieri crociati nella battaglia di Hittîn e riconquistò Gerusalemme nel 1187 senza abbandonarsi ai massacri, impressionò i cristiani suoi avversari per la sua clemenza, perdonò i suoi nemici ma fu spietato con gli arroganti, i fanatici e chi tradiva i patti. Nel momento attuale, la rilevanza culturale di Saladino è data anche dal valore di simbolo che la sua figura ha assunto nel rovente dibattito sul cosiddetto "scontro di civiltà" tra Occidente e mondo islamico. Saddam Husseyn si appropriò indebitamente della sua fama attribuendosi il titolo di "Nuovo Saladino". Recentemente il suo nome è riecheggiato nella memoria collettiva grazie al film di Ridley Scott Le Crociate (2005), dove Saladino è presentato nella sua aura tradizionale di grande condottiero clemente, generoso e lungimirante: proprio la figura degna del massimo rispetto che Dante ha fissato per sempre nel celebre verso 129 del canto IV dell'Inferno: "E solo, in parte, vidi 'l Saladino". Intorno a Saladino si svolgono dunque alcune delle vicende più importanti del confronto in Terrasanta tra Occidente e Islàm, comprese le gesta di Riccardo Cuor di Leone, dei templari e della misteriosa setta degli Assassini che fu descritta in termini fiabeschi da Marco Polo.
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