Martha Freud
Esistono due Sigmund Freud: ce n'è uno esteriore, dei libri, delle conquiste, il grande inventore e propugnatore della psicoanalisi; e ce n'è uno intimo, uomo antico affacciato sul moderno, spesso prigioniero delle catene da cui vorrebbe liberare il mondo, un uomo che commette errori di valutazione e che ha bisogno di essere coccolato e vezzeggiato, di avere saldi punti di riferimento, abitudini, rigidi cerimoniali familiari. Non è banale dire, in questo caso, che a fianco di un uomo importante c'è una donna importante. Quella donna si chiama Martha: è bella, volitiva, comprensiva, tedesca ed ebrea di famiglia osservante, mentre Sigmund ostenta, fin dal primo giorno, convinzioni di ateo. Per l'amore della sua vita, Martha non cambia se stessa ma cambia le proprie abitudini: furono marito e moglie per 53 anni e lei non rispettò i riti di Israele, come invece faceva rigorosamente nella casa paterna; tornò a farlo da vedova, con naturalezza, fino alla morte. Il loro fu un amore senza ombre fin dal primo giorno.
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