Io ti amoro. Ovvero sull'arte, in disuso, di essere genitori normali
Sono infallibili, di norma, i presupposti che tutte le famiglie siano diverse, che scrivere i "manuali" per i genitori sia compito di esperti, che non ci siano soluzioni uguali per problemi apparentemente uguali. Ma quando una mamma (di tre figli maschi) decide di raccontare il modo in cui ha organizzato la propria famiglia, le scelte che ha fatto nelle situazioni problematiche, le sensazioni che l'hanno guidata nelle delicate questioni dell'educazione giornaliera, e se questo racconto trasuda di logica, ironia, affetto, buon senso e santa pazienza, ne viene fuori qualcosa che supera di gran lunga il consiglio del più esperto degli esperti. Come fare per riuscire a sentirli tutti e tre mentre parlano contemporaneamente? Come dividere l'attenzione e l'affetto perché nessuno sia geloso? Come non farsi inghiottire dalle faccende domestiche e trovare il tempo per stare insieme? Come ricavare del tempo per se stessi? E poi, le autonomie personali, la scuola, i parenti, gli amici. La società dei consumi e l'economia domestica. La qualità del tempo libero. Questo ritratto di una famiglia diventa, fin dalle prime pagine, una fonte da cui non pochi genitori potranno attingere a piene mani.
Momentaneamente non ordinabile