Le trecentonovantotto meravigliose maestre de L'Aquila. Progetto sperimentale per contrastare gli effetti del truma tramite la scuola

Le trecentonovantotto meravigliose maestre de L'Aquila. Progetto sperimentale per contrastare gli effetti del truma tramite la scuola

Quando i bambini più disagiati presenti al laboratorio della Villa Comunale hanno iniziato a prendere a calci il cartone che sarebbe servito per la costruzione della casa, non stavano opponendosi a una richiesta ma stavano semplicemente esprimendo la loro incapacità a vivere quella esperienza. Le insegnanti rappresentavano per i bambini l'unico punto di riferimento in una realtà che aveva perso tutti i suoi parametri spaziali e temporali e garantivano, in tal senso, la continuità necessaria a ogni processo di crescita. E dunque al senso materno insito nel ruolo della maestra che abbiamo affidato gli strumenti per avvicinare il mondo affettivo dei bambini ed è alla loro professionalità che abbiamo consegnato le tecniche per rendere operativo il lavoro nelle classi. Perché tutto questo fosse possibile era, però, indispensabile che le insegnanti fossero accolte e sostenute nei loro vissuti personali affinché affrontassero i bambini senza aggiungere il loro sovraccarico di emozioni o senza negarle difensivamente impedendo così anche ai bambini di avere accesso al loro mondo interno. Le insegnanti, quindi, hanno riproposto ai bambini i temi e le esperienze che loro stesse avevano vissuto in prima persona e hanno fatto propri i suggerimenti e le modalità operative che tanto erano state discusse insieme.
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