Sala Consilina. La necropoli. Gli scavi di Giuseppe Boezio e la collezione dei Musei provinciali di Salerno
Sala Consilina. La necropoli. Gli scavi di Giuseppe Boezio e la collezione dei Musei provinciali di Salerno: Nel 1896, A. Sogliano dava conto di un rinvenimento a Sala Consilina, nella proprietà Boezio, che ha rappresentato per molto tempo una delle prime eclatanti scoperte nel Vallo di Diano, al centro di interpretazioni ed analisi intorno alle dinamiche di popolamento e di identità dell'area. La scoperta sarà anche al centro del vivace e sfolgorante mondo di viaggiatori, mercanti e antiquari che avevano fatto di Napoli un nodo cruciale per la vendita di oggetti d'arte e di antichità. Questo lavoro ne racconta la storia, ricostruendo dai documenti d'archivio l'intreccio di trame e passaggi più o meno limpidi e ricompone legami andati dispersi tra la Francia, dove arrivano gli oggetti più preziosi, e l'Italia, dove rimane, invece, la parte più consistente. La ricerca si snoda su due livelli che si ricompongono nella ricostruzione dell'intero rinvenimento, collazionando quanto conservato a Parigi e quanto rimasto a Salerno; se ne offre così una nuova lettura che ridimensiona significativamente consolidate ipotesi e teorie e restituisce a questo interessante nucleo di materiali, un suo coerente contesto storico ed archeologico. In 1896, A. Sogliano gave an account of a discovery at Sala Consilina, in the Boethius property, which represented for a long time one of the first striking discoveries in the Vallo di Diano, at the centre of interpretations and analyses around the dynamics of population and Identity of the area. The Discovery will also be at the center of the Vibrant and blazing world of travellers, merchants and antiquarians who had made Naples a crucial node for the sale of art and antiques. This work tells the story, rebuilding from the archival documents the weave of plots and passages more or less clear and reassembls links gone dispersed between France, where the most precious objects arrive, and Italy, where remains, instead, the most Consistent. The research runs on two levels that are recomposed in the reconstruction of the entire discovery, collating what is preserved in Paris and what remained in Salerno; Thus it offers a new reading that residises significantly consolidated hypotheses and theories and returns to this interesting nucleus of materials, its coherent historical and archaeological context.
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