Il naufragio dell'utopia. Il Titanic degli abruzzesi dimenticati. 17 marzo 1891

Il naufragio dell'utopia. Il Titanic degli abruzzesi dimenticati. 17 marzo 1891

Il libro percorre un ideale viaggio di trent'anni a partire dal 17 marzo 1861, data dell'Unità d'Italia. Richiama con particolare interesse il pomeriggio del 17 marzo 1891, momento in cui il piroscafo Utopia, partito alla volta di New York, si inabissò nella baia di Gibilterra. 563 furono le vittime del tragico viaggio a bordo di una nave dal nome premonitore, a cui più di 800 italiani avevano affidato gli auspici per una rinascita, emigrando lontano dalla miseria in cui era disgraziatamente piombato il Sud del neonato Regno d'Italia. La ferita più profonda inferta a questi emigranti non fu tanto quella che ne causò la morte, quanto la fredda dimenticanza per la loro triste storia, che li fece simbolicamente annegare una seconda volta nell'indifferenza delle cronache contemporanee e postume nei 120 anni trascorsi dalla sciagura. In questo risiede lo scopo principe del libro, nell'esigenza di rimarginare una ferita che ancora sanguina, restituendo al contempo dignità umana ai protagonisti del naufragio.
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