Pillole blu
Attraverso una storia semplice dai temi universali come l'amore e la morte, Peeters si lascia andare al racconto autobiografico con una sincerità disarmante. Aprendosi come un diario, "Pillole blu" ci racconta del suo incontro con Cati, e di come la perda di vista per poi ritrovarla, qualche anno più tardi, madre di un bambino di tre anni da accudire, ex-moglie di un uomo da dimenticare, e sola con una malattia con cui convivere. Cati è sieropositiva. La sua relazione con Frederik è condizionata dal virus, e il contatto tra i loro corpi, il loro tentativo di proteggersi dalle ferite e dalla paura danno una nuova prospettiva all'amore. Mentre l'autore si chiede se è pietà ciò che prova o piuttosto un amore puro e inalterabile, Cati è preda di crisi depressive, del senso di colpa per aver contagiato il figlio, della paura di infettare il compagno, e vittima della compassione che la circonda. Eppure Pillole blu è un racconto fresco e positivo, che ci invita a guardare il quotidiano della malattia sotto una prospettiva nuova. Vincitore del Premio Rodolphe Töpffer a Ginevra, del Grand Prix al Festival di Sierre, del Premio come Miglior Libro di Scuola Europea al Festival Romics, Pillole blu è una nuova via da percorrere tra la rivolta e la rassegnazione.
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