La controversia sugli Indios

La controversia sugli Indios

La disputa di Valladolid sulle capacità intellettuali e sulla libertà religiosa delle popolazioni del Nuovo Mondo, che contrappose tra il 1550 e il 1551 Bartolomé de Las Casas, il "difensore degli indios", e Juan Ginés de Sepùlveda, il cronista dell'imperatore Carlo V, costituisce uno dei momenti più intensi e drammatici della cosiddetta "questione americana" e, insieme, un luogo singolare di gestazione delle sfide e dei cambiamenti che stavano segnando il pensiero filosofico e teologico dell'epoca. Lungo gli snodi dei molteplici temi della controversia - la legittimità della guerra "giusta" e il perseguimento della pace; il diritto alla missione evangelizzatrice e il rispetto delle diversità rituali e religiose, culturali e morali; la difesa degli innocenti e la liceità della schiavitù naturale - si spiega quella dialettica tra legge divina, legge naturale e legge positiva che attraverserà tutto il pensiero moderno e costringerà a ripensare il senso stesso del "diritto naturale" per gli individui e per i popoli.
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