Lettere agli editori

Lettere agli editori

Dalla prima spavalda lettera che accompagna il manoscritto del Viaggio al termine della notte («E pane per un intero secolo di letteratura. Il premio Goncourt 1932 su un piatto d'argento per il Fortunato editore che saprà accogliere quest'opera senza pari, momento capitale della natura umana») alle ultime, comiche e feroci, che scrive a Gallimard prima di morire, le 219 lettere qui raccolte ci mostrano un Céline arrabbiato, derelitto, incensato o dimenticato, ma sempre straordinariamente consapevole del proprio valore. Con i suoi editori è impegnato fin da subito in un corpo a corpo estenuante, ora per difendere virgole e puntini, ora per rivendicare più austerità sulle copertine («Sobri Sobri Sobri - le stravaganze a casa, sotto le coperte!»), ora per accusarli di ogni sorta di nefandezze. Per lui l'editore è l'incarnazione del parassita: il padrone che sfrutta gli operai o il ruffiano che campa sul lavoro delle prostitute. Talvolta, più raramente, è un prezioso interlocutore con cui discutere di ciò che è davvero essenziale in letteratura: la resa emotiva, il ritmo, la famosa petite musique.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Letteratura italiana. 2.Dal Cinquecento al Settecento
Letteratura italiana. 2.Dal Cinquecento ...

Sabrina Torno, Giuseppe Vottari
Dizionario enologico
Dizionario enologico

Giuseppe Sicheri, Michele Perinotti
Corrispondenza alberghiera. Per gli Ist. Professionali alberghieri
Corrispondenza alberghiera. Per gli Ist....

Oscar Galeazzi, Adriana Berni