Traduzioni estreme
Le traduzioni di testi con forti vincoli formali, come i giochi di parole, gli anagrammi, gli acrostici, sono estreme, come estremi sono lo sci alpinismo o il parapendio. Questi sport richiedono una preparazione accurata e, nello stesso tempo, una buona dose di coraggio e creatività. Il libro intende essere in primo luogo un osservatorio di traduzioni estreme: dai romanzi lipogrammatici di Perec e Dunn, alla poesia in anagrammi di Pereira, dai testi bidirezionali di Boccaccio, Boiardo, Hofstadter, all'acrostico alfabetico del Salmo 119, alle poesie per l'infanzia di Rodari e McGough. Oltre alla descrizione delle metamorfosi traduttive, il libro riflette sulle intenzioni che hanno guidato i traduttori. L'obiettivo non è di segnalare, con l'indice puntato, che cosa sia andato perso nella traduzione né quale vincolo il traduttore abbia colpevolmente trascurato, ma di comprendere che cosa è avvenuto nel movimento. Un modo per riflettere su questioni rilevanti della traduttologia, ma anche dell'ontologia del testo letterario e della sua natura olistica. Una lettura aperta, critica, non pregiudicata di un'esperienza di traduzione, e una riflessione su quell'esperienza che possa sensatamente portare a qualche considerazione più generale sull'attività linguisticamente complessa, culturalmente problematica, eticamente impegnativa, ma sempre necessaria del tradurre.
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