Paesaggi socialmente utili. Accoglienza e assistenza come dispositivi di progetto e trasformazione urbana

Paesaggi socialmente utili. Accoglienza e assistenza come dispositivi di progetto e trasformazione urbana

Questo libro muove da alcune considerazioni trasversali. In primo luogo si tratta della riflessione sul futuro, o meglio sull'aspirazione al futuro, inteso - per dirla con Arjun Appadurai - come fatto culturale. Non si sopravvive al disagio senza aspirazione al futuro, che costituisce il presupposto per reagire mettendo a punto una qualche abilità o competenza. Uno degli strumenti di cui disponiamo per avviare concretamente un ragionamento sul futuro rimane il progetto, qui inteso come intreccio e dialogo tra pianificazione (politiche) e azioni capaci di apprendere e quindi di evolvere (azioni collaborative). La ricerca sviluppa l'ipotesi che nuovi progetti possano nascere dalla collaborazione tra design e pianificazione, cioè tra singole azioni e scopi collettivi, tra soluzioni dirette e vantaggi a lungo termine. Questa ricerca tenta di stabilire una dialettica positiva tra queste due famiglie di azioni, che dialogano poco sul campo degli interventi rivolti al sociale, almeno nel nostro Paese. Le nuove pratiche di contrasto della marginalità sociale sono profondamente connesse alle molte esperienze contemporanee di convivenza, collaborazione, scambio e cooperazione, che stanno lentamente trasformando i modi di abitare, lavorare, spostarsi, divertirsi, conoscere e creare.
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