Un pasto caldo e un buco per la notte
Tom è un vagabondo in cerca di un buco per dormire e di qualcosa da mettere sotto i denti nell'America della Grande Depressione. Una vita in fuga perenne, ridotta al minimo, e senza speranza. Il protagonista è però un barbone che ha studiato, e la sua istruzione contrasta col mondo che si trova a frequentare nei suoi vagabondaggi tra le panchine dei parchi, i dormitori pubblici, le prostitute, i poliziotti, e gli altri vagabondi come lui. Per questo gli va sempre piuttosto male, e ogni sua piccola avventura finisce sempre per avere un esito tragicomico. Scritto nel 1933, il libro è originato da un'esperienza di vita dell'autore che nel 1929, dopo aver lasciato l'università, si mette a vagabondare per cinque anni, vivendo per strada e viaggiando sui treni merci. Questo suo unico romanzo è da molti considerato, per lo stile e il genere di umanità che lo popola, l'antesignano di quella linea narrativa americana che giunge fino ad autori come John Fante e Charles Bukowski.
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