Vita di Lacan. Scritta a beneficio dell'opinione pubblica illuminata
"Vita di Lacan". Se mi è venuta in mente questa formula, è perché fa risuonare in me quel genere letterario rappresentato dalle vite di uomini illustri, nato nell'antichità, proseguito durante il Rinascimento e giuntomi a conoscenza nel 1953, in quarto ginnasio, con il "De Viris illustribus" dell'abate Lhomond, e, qualche anno dopo, con le "Vite parallele" di Plutarco. La persona erudita insegna che la scrittura della vita comporta tutt'altra disciplina della storia. Vi è all'origine una sorta di biforcazione tra il registro della storia, il suo patrocinare l'esattezza - riferire l'evento così com'è, nel suo contesto e nella sua collocazione cronologica - e la scrittura delle vite, che, nell'antichità, era propria del registro dell'etica. Così intendo "Vita di Lacan". Quale fu l'etica della sua vita, e cosa ne da prova, nel suo essere come nella sua esistenza?" (Jacques-Alain Miller)
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