Emil Lask. Il pathos della forma
Prima monografia completa sul pensiero di Emil Lask (1875-1915), il volume assolve sia il compito di una doviziosa ricostruzione storico-filosofica sia quello di un esame attento del patrimonio concettuale in gioco nel primo scorcio del Novecento tedesco. Allievo di Windelband e Rickert, maestro di Heidegger e Lukacs, di Plessner e Szilasi, interlocutore di Husserl, Weber e Jaspers, lettore di Kant e Platone, di Plotino e Nietzsche, Emil Lask rappresentò per la sua vicenda biografica interrotta dalla Grande Guerra e per l'acutezza del suo pensiero l'esempio per un'intera generazione ed il tentativo incompiuto di rimontare all'originarietà della decisione filosofica. Raccogliendo un ambito tematico delimitato dal diritto e dalla dottrina della scienza, dalla logica formale e dalla teoria trascendentale degli oggetti, dall'ontologia e dalla semiotica, questa monografia giunge ad un ripensamento profondo della storia del trascendentale moderno come ultimo brano della storia della metafisica, in cui la domanda circa la misura acquisisce un ruolo decisivo.
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