Il figlio perfetto. L'ossessivo progetto del bambino speciale
Quale miglior elisir di eterna giovinezza per contrastare lo scorrere inesorabile del tempo se non mantenere per sempre la persona che abbiamo messo al mondo "figlio & bambino", in modo che abbia bisogno di noi a tutte le età? Ma questo figlio coccolato, viziato, ineducabile, faticosissimo da gestire, che almeno sia un figlio speciale. Che vinca, che abbia successo, che rappresenti degnamente e renda unici e speciali anche i genitori. E allora si deve progettare per lui un futuro mirabolante a cominciare dalla gravidanza, instaurandoci un improbabile rapporto quando è ancora in pancia: pianificando il parto come per proteggerlo da un evento traumatico. E poi sovraccaricandolo di aspettative, con la scelta di un nome che lo distingua dal gruppo; fornendogli giochi pedagogicamente studiati ma completamente inutili; selezionando insegnanti ed educatori "adatti" a far emergere il suo valore "nascosto"; spingendolo fin da piccolo nel selettivo mondo della moda e dello spettacolo. Per poi scoprire che molto spesso il raggiungimento di mete "speciali" comporta sacrifici troppo grandi, e il successo sarà un traguardo che non sarà valso la quantità di vita "negata" per arrivarci.