La politica della rabbia. Per una balistica filosofica
Perché la rabbia, come scrive Palazzi, “è la dinamo che avvia il motore dell’utopia, la fiamma che produce una prima zona franca nell’oscurità dell’ideologia – è il no di chi non si presta”. “Recidendo le corde del moralismo, la rabbia potrà allora fungere da catalizzatore della gioia, svolgendo un ruolo curativo in una doppia accezione: curando noi stessi da quello che abbiamo definito il galateo dell’oppressione, ci spinge a prenderci davvero cura delle altre e degli altri.” Oggi si tende a criticare la rabbia dal basso in quanto intrinsecamente impolitica e irrazionale, ma allo stesso tempo essa viene sempre più spesso invocata dall’alto e rivolta contro le persone più deboli. Questo libro, al contrario, la indaga da una prospettiva politicamente radicale ed egualitaria: la rabbia delle oppresse e degli oppressi. Con la sua balistica filosofica e attraverso un serrato confronto con figure e movimenti particolarmente significativi – da Diogene il cinico a Valerie Solanas, da Audre Lorde a Michel Foucault, da Malcolm X a Non Una di Meno –, Franco Palazzi mostra la funzione costruttiva che la rabbia può assumere nella lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni.
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