Non è affatto semplice anche solo inquadrare questo libro di Laura Pugno (clicca su Laura Pugno per guardare il suo sito) senza rischiare la protervia esegetica del recensore pure ben intenzionato. Facile incorrere nelle trivialità degli eccessi interpretativi tipici della critica verbosa che pretende di subissare di parole a vuoto, il vuoto significativo invece, il silenzio deciso, il non detto esplicito di chi scrive poesia, visto che, come ricorda la stessa Pugno: “(…) la poesia è un’esplorazione alle frontiere della lingua, per dire ciò che non è stato detto prima e forse non è del tutto dicibile (…)”.Le indicazioni di lettura di...
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