Frammenti di memoria
Nulla è più sconosciuto di ciò che chiamiamo io. Potrebbe essere l'idea guida di questa autobiografia che è forse la più elegante ed elusiva che un autore potesse escogitare. Se poi quell'autore risponde al nome di Giulio Einaudi cioè uno dei più importanti editori del Novecento, che del rigore anche grafico ha fatto il proprio stemma - si capisce come eleganza ed elusività rappresentino la via migliore, e a suo modo la più solare, per restituire il racconto straordinario e imprevedibile di quella avventura umana e culturale che è stata la casa editrice da lui fondata insieme a Leone Ginzburg e Cesare Pavese, e resa grande da personalità come Italo Calvino ed Elio Vittorini, Massimo Mila, Primo Levi, Cesare Cases e tanti altri. Dalla nascita dello Struzzo fino alla crisi negli anni ottanta, Einaudi racconta per brevi frammenti e improvvise accensioni gli incontri, i fatti, i libri e i personaggi, che hanno reso unica la sua esperienza. E, a dieci anni dalla scomparsa, la sua è la voce di un protagonista che non smetterà di mancarci.