Un ritratto di Giacometti
Nel settembre 1964, James Lord, scrittore americano, appassionato d'arte e di artisti e amico di Alberto Giacometti, è di passaggio a Parigi. Giacometti gli propone di posare per lui un paio d'ore. Le sedute continuano per diciotto pomeriggi. Durante le pose, Giacometti parla, va, viene, si angoscia, si dispera. La sera, tornando a casa, Lord annota la conversazione. Durante ogni posa il ritratto prende forma per riperderla l'indomani: ogni giorno un ritratto va perduto sotto il pennello. Lord decide di fotografarlo prima di ogni seduta. Il libro contiene così diciotto conversazioni e diciotto ritratti, fermati dalla fotografia, ma spariti dalla tela, così come le parole di Giacometti sarebbero sparite se Lord non le avesse fermate.
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