La rivoluzione anarchica e altri scritti
Nestor Ivanovic Makhno nacque il 27 agosto 1889. Figlio di contadini poveri, iniziò a lavorare all'età di sette anni come pastore. La rivoluzione del 1905 lo spinse ad avvicinarsi agli ambienti anarchici e, per la sua militanza rivoluzionaria, venne arrestato nel 1908 e condannato a morte; la pena di morte venne poi commutata in lavori forzati a causa della giovane età. Dopo la firma del trattato di Brest-Litovsk l'Ucraina venne occupata dalle truppe austro-tedesche che appoggiavano il collaborazionista ucraino Skoropadsky. Le campagne ucraine non erano immuni dall'ondata rivoluzionaria che percorreva il paese e Makhno riuscì a riunire nell'Armata rivoluzionaria insurrezionale, sotto la bandiera dell'anarchia, un esercito di venticinquemila partigiani. La guerra venne combattuta al fianco dei bolscevichi con i quali si era stipulata un'alleanza tattica ma fra l'Armata insurrezionale e questi ultimi non scorreva certo buon sangue. La guerra civile in Ucraina proseguì con alterne vicende fino alla definitiva sconfitta dei bianchi e degli eserciti stranieri. Nel novembre 1920 l'Armata rossa attaccò. La sconfitta fu inevitabile e Makhno, ferito alla testa e in stato di incoscienza, venne trasportato in Romania dai suoi compagni in fuga. Ristabilitosi si trasferì in Polonia dove venne arrestato a Danzica. Riuscì ad evadere e nel 1926 raggiunse altri esuli russi anarchici a Parigi, dove morì pressoché dimenticato. Alcuni hanno voluto vedere in Makhno un tentativo di feconda sintesi fra anarchismo e marxismo.
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