Le ragazze di via Roma e un ragazzo
In un luogo fisico e dell'anima, una donna accoglie altre donne, ferite dall'esperienza del tumore, si prende cura di loro, mettendosi fianco a fianco durante il tortuoso cammino della malattia. Tutte diventano protagoniste nell'intrecciarsi di relazioni naturali e spontanee vissute con armonia, solidarietà e condivisione. E questo piccolo mondo, che ha coinvolto anche un uomo e si è esteso anche a donne non pazienti, in cui il confine tra curante e curate è ormai invisibile, a dare un respiro profondo all'antologia. Prima lo stupore, poi l'entusiasmo e l'impegno degli autori nell'"impresa narrativa" sono segno che i tempi sono maturi per costruire qualcosa che rimanga a testimonianza dell'essere stati e, soprattutto, dell'essere stati capaci di trasformare un'esperienza dolorosa in energia positiva. E nell'immagine della Nike di Samotracia (ali aperte e corpo proteso in avanti) identifichiamo il trine prezioso di affetti e di emozioni, di sentimenti e di sensazioni che avvolge e unisce i vari racconti: un'atmosfera, non di sconfitta, ma di vittoria, nella rinnovata consapevolezza di voler progettare il futuro.
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