Fuori dalla finestra l'oscurità

Fuori dalla finestra l'oscurità

"Lia era preda di una grande apprensione difficile da eliminare ma in cuor suo era quasi certa di fargli una sorpresa gradita. L'orario d'uscita era previsto per le 17,00. Si mise in una posizione strategica ove poter vedere il grande portale che immetteva all'interno del penitenziario e attese; dietro una folla di parenti e conoscenti che volevano riabbracciare i loro cari, un gran vocìo le teneva compagnia. Lentamente, cominciarono a venir fuori, uno dopo l'altro, borsone o zainetto in spalla, sguardi per lo più spaesati, in attesa di buttarsi tra le braccia di chi li attendeva, altri a capo chino verso i pullman in attesa. Antonio era l'ultimo di un piccolo gruppo. Le apparve smagrito, la barba incolta da più giorni, gli abiti trasandati. Egli guardò la nuvolaglia in alto, poi riabbassò lo sguardo. Lia lo fece avanzare ancora, aveva il batticuore, poi gli si piantò improvvisamente davanti. Più che vederla, lui ne percepì la presenza."
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