Modernismi femminili
I saggi qui raccolti sollecitano ad aprire ulteriori squarci indagatori sul primo Modernismo e sul lungo Modernismo "postumo" fino a superare le soglie elitarie del primo per giungere a quelle irriguardose del secondo Novecento. Cifra distintiva del volume è l'approccio femminile delle autrici al femminile, quale affiora sulla pagina linguisticamente e stilisticamente trasgressiva di Richardson, Woolf, Mansfield (per rinviare solo ad alcune delle scrittrici primo-moderniste), quale si impone mediante la contaminazione fra parola creativa, critica e visione artistica, fra musica, filosofia e danza (basti qui ricordare il nome di Isadora Duncan), quale si afferma nella carica imprenditoriale e inventiva di donne filosofe, giornaliste e stiliste (come attestano le esperienze editoriali di Dora Marsden e di Diana Vreeland) e si rinviene negli scritti di autrici-viaggiatrici (da Elizabeth Bowen che, negli anni cinquanta del Novecento, "cammina" nella Roma imperiale, a Julia Blackburn che, sul finire del ventesimo secolo, sceglie la Liguria montagnosa affacciata a picco sul mare).
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