Grullo parlante (Il)
Ecco a voi uno dei più eclettici comici italiani, il corpo scenico di Mario il Bagnino, del Pierre della discoteca Kitikaka, di Pio Bove, di Ficus, di Naomo. Ecco a voi uno dei maggiori artisti che Toscana abbia sfornato: attore di fiction, protagonista in teatro, monologante da undici milioni di telespettatori, mattatore del sabato sera televisivo, capocomico, sceneggiatore, regista, imitatore, vincitore di un numero imprecisato di Telegatti e Oscar TV, il poliedrico Giorgio si appresta a sfidare 'Il' palco italiano, quello di Sanremo. Ecco a voi il suo rapporto con la canzone, con tutte le strade possibili del raccontare. Giorgio Panariello racconta a Massimo Cotto il suo modo di essere giù dal palco, i suoi interessi, le sue passioni, la sua Toscana, la sua storia. "Racconta quel che è e quel che non è: un Grullo Parlante, un grande solista con la passione per il gioco di squadra, una persona semplice che sta sveglia tutta la notte quando il suo cane ha la dermatite e che non riesce a comprendere perché un manager o un cantante abbaino per il solo gusto di disturbare. Un uomo di parole e di parola. E adesso anche di canzoni". (Massimo Cotto) Un'incursione dietro il sipario ancora chiuso, uno sguardo nel camerino, prima di indossare la maschera.
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