Futurismo
Chiassoso, violento e aggressivo, il Futurismo proclamò il fallimento dell'arte legata alle forme e ai valori del passato. Il movimento era stato fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti, poeta e giornalista geniale. Un gruppo di giovani ed eccezionali talenti in ogni campo dell'arte, tra cui Umberto Boccioni, Antonio Sant'Elia, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Gino Severini e Luigi Russolo, si riunì per rivoluzionare la cultura in Italia e all'estero, e la loro opera al tempo stesso disgregatrice e ricreatrice venne amplificata dalla guerra e dal Fascismo. In un periodo di grande fermento creativo, il Futurismo fu portatore di una carica innovativa che avrebbe proiettato l'Italia ai massimi livelli della cultura europea.
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