L'ultima partita
Le scuole avevano ripreso regolarmente le lezioni, gli ospedali la funzionalità sanitaria, come anche quella ecclesiastica nelle chiese. Nell'Irpinia intanto, iniziava a serpeggiare un grande fermento... troppo denaro circolava. Politici locali, che già da qualche tempo occupavano scranni riguardevoli nella capitale, rumoreggiavano, cominciavano a fare la voce grossa formando un gruppo ben compatto, che man mano si faceva sempre più consistente. Cominciavano a vendersi e ad ambire poltrone ogni volta più lusinghiere. Uno soprattutto, affondò il proprio sedere in quella che rappresentava la prima poltrona del potere, pareva fatta a misura per il suo didietro.
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