Laurenziello il brigante
S. Stefano del Sole, Novembre 1804. Anche quella sera, come spesso accadeva, la cricca di amici s'era ritrovata nell'angusta cantina di Antonio Pisapia. Disposti a triangolo, intorno a più tavoli messi assieme, gli amici stavano stretti, l'uno a ridosso dell'altro, alla disperata ricerca di calore. Al centro dei tavoli, l'immancabile damigianetta di vino ben protetta da due mani poderose. Una battuta spiritosa, una finta minaccia, e giù sfrenate risate; così s'andava avanti giocando alla passatella. Intorno al tavolo si beveva in continuazione, non tanto per la sete, quanto per tenere umide le laringi ed intonare alla meglio una canzonetta popolare, accompagnata ad ogni giro di carte, con la tipica tammorra ed un flauto grezzo ricavato da una canna.
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