Passi nella notte
Mario Celotto è Poeta nel senso più classico, più determinato e personale del termine. Oggi, nellera di Internet, non è facile esserlo, poiché un vero Poeta non è solo un tale che, svegliatosi con un emozione nel cuore la butta giù sulla carta, sia essa virtuale o meno. Poeta è colui che, nel redigere quellespressione alta, quel grido di piacere, di dolore, di angoscia o di meraviglia, sa rendere con i suoi versi quelle stesse emozioni a chi lo legge. Fruire della Poesia non è cosa facile, o almeno non sempre. Oggi come oggi vi sono mille e mille modi di intendere il poetare Si cercano stili nuovi, modi differenti ed inventivi di espressione. Tutto lecito, tutto legittimo, per carità. Eppure.. Eppure quando ci si trova di fronte ad un Canto di Dante, Sommo rivoluzionario della Lingua, o di fronte ad un Verso di Pascoli, ma anche ad uno di Prèvert o di Montale, Autori che si differenziano radicalmente luno dallaltro per epoche e per stile, oltre che per i contenuti delle loro opere, non si soffre mai di incomprensione. E come se il Poeta, ci piaccia o meno quello che dice, parlasse il nostro stesso linguaggio emozionale. Non vi sono incertezze nel leggere questi Autori. Sono lì, amici che ci parlano come se da sempre li conoscessimo, anche se magari ci avviciniamo per la prima volta a loro. Ecco, Mario Celotto è esattamente questo Un Poeta raffinatissimo, pieno di emozione, ma che sa trasmettere a chiunque quanto il suo animo contiene. Il suo verso è sempre elegante, sia che ci parli di una giornata invernale, passata a rimirar lArno, o che cincanti in spire di dolcezza con la sua Lingua madre, il musicale vernacolo Partenopeo. Se dovessimo affidare ad una definizione di Scuola, per così dire, la sua Poetica fatta di scanzonato e raffinatissimo sentimento, avremmo molte difficoltà, poiché il bello di Mario Celotto è che egli fonda in un certo qual modo uno Stile nuovo, una commistione di eleganti contaminazioni, potendo forse essere in questo paragonato ad una importante corrente pittorica, il Noveau Realisme.. Infatti egli, pur rimanendo il più delle volte legato ad unespressione del verso classicheggiante, che ci richiama decisamente alla Poesia del Realismo ottocentesco, trovando i suoi più nobili archetipi in Poeti del calibro di Leopardi o Pascoli, si distacca fortemente da questi, non accettando il ruolo di semplice Landscapes poetry, ma cercando nuove vie espressionistiche, più personali. Ecco, in questo la Poesia di Mario Celotto abbandona il lirismo classico e, in alcune sue pagine troviamo musicalità nuove, talora quasi balbettanti di fronte alla grandezza dellAmore o della Natura o del Momento. Celotto fotografa infatti attimi come in una fotografia e li consegna poi al suo istinto poetico per deformarli, renderli morbidi come in una tela impressionista Ma attenzione: non si aspetti il lettore una poesia ruffiana, per così dire, di quella che cerca lapplauso, il consenso per forza! No, Celotto invece pone laccento anche su tematiche dure, difficili, da pugno nello stomaco Poi è il suo istinto, la sua capacità innata di dolcezza che rende anche quelle più silenti Celotto non urla Mai! Celotto ci regala sussurri, ma senza mai dimenticare, anche in una carezza, di essere figlio della Realtà, non Poeta racchiuso nella sua Torre da cui vede un solo paesaggio Per questo dico che Mario compie un percorso nuovo, Egli guarda con i suoi grandi occhi scuri che sembrano scavati nella lava vetrificata il mondo e ne accoglie il pianto per trasformarlo in consolazione e carezzevole rimedio. Chiudo qui questa Prefazione, al fine di lasciare al Lettore il piacere di inoltrarsi sicuro nel mondo straordinario di Mario Celotto, con laugurio che egli possa bearsi di questo prezioso volume. Andrea Emiliani
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