Belpaese Malpaese. Dai taccuini di un cronista
Vittorio Emiliani (Predappio, 1935), "inchiestista" e scrittore, attraversa qui mezzo secolo di vita italiana con gli scritti giovanili comparsi su "Comunità", "Mondo", "Espresso", quindi su "Giorno" e "Messaggero". Il libro è scandito dal legame infantile e adolescenziale dell'autore con la natia Romagna, con Urbino e Ferrara dove è cresciuto, dalle appassionate speranze degli anni '60 visti da Milano, dal teso dibattito urbanistico degli anni '70, dalla lotta all'imbarbarimento culturale dell'ultimo ventennio fra Roma e l'Italia. I testi più lontani sono attualizzati dal connettivo di altri, scritti per questo libro. Storie "esemplari", oppure racconti. Ad esempio dell'amicizia con Federico Fellini e di un viaggio che i due progettano fra l'entroterra di Bertinoro e il mare, senza sapere quando, in quanti giorni, per quali vie lo compiranno, ma con una meta certa: l'Adriatico. Un libro che rappresenta anche il bilancio, spesso amaro, e però mai rassegnato, di un riformista laico.
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