Storia di Bologna vol.2
È stato scritto che il cosmo medievale è una "società delle società", un sistema di sistemi, una rete di ragno in cui ogni filo è collegato agli altri, non in rapporto di esclusività, ma quasi di interazione continua e sperimentale. Niente, per intenderci, di simile a una "globalizzazione". L'esempio più noto di questa situazione è fornito dalle città italiane, dal loro costituirsi in Comune; un esempio ancor più significativo e complesso è probabilmente fornito dalla vicenda di circa un millennio della città di Bologna. L'originalità e l'imprevedibilità di questa vicenda sono ripercorse in questo volume che ne rivela gli aspetti più vari: politico-sociali, religiosi, culturali, economici, ambientali, urbani. E se è vero che la città, nel medioevo, è il luogo del voler vivere associati, per Bologna la constatazione deve arricchirsi di un elemento peculiare: lo Studium, che non a caso - indipendentemente da ogni disputa sui suoi caratteri originali - fa del diritto il fulcro di considerazione, di commento, di fruizione più celebre d'Europa per almeno tre, quattro secoli. Naturalmente il senso di una volontà fortissima di "sopravvivere", di stare insieme si alimenta di mutuazioni istituzionali, politiche, economiche di tanti altri Comuni, ma con una serie di adattamenti e contestualizzazioni voluti dalla città. Un processo non semplice, che una tarda tradizione storiografica ha ammantato di leggende e di interpretazioni "omogenee" che questo volume ha tentato di dissipare.
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