I vizi capitali e l'astinenza

I vizi capitali e l'astinenza

"Senza il confronto con il vizio non puoi accedere alla Virtù e senza la Virtù non puoi ritenerti un autentico vizioso". Parola di Margherita Marchese Scelzi. "Le sue fotografie, in successione, riprendono "peccatori" nel loro farsi personaggi del vizio, in un percorso dove allo "spettatore" è chiesto, a patto che lo spettacolo abbia luogo, di prendere parte a una storia in cui gli attori, interpreti delle scene "viziose", si esprimono fino in fondo, solo se sottoposti a giudizio, con l'indice puntato, o con immedesimazione colpevole o simpatetica o solo indulgente e divertita. E lo "spettatore", peregrinante nelle fotografie, a ridare vita alle scene, progettate meticolosamente da Margherita, a riconoscere le strade del vizio o solo le scorciatoie di piccoli illeciti grotteschi, o brevi momenti di libero arbitrio contro la pubblica morale, messe in scena per quel che sono o solo di quello che tale appare." (Annamaria D'Ursi)
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