L'uomo che si innamorò dell'orso bianco
"Il mio mondo è sovraccarico di prologhi, ma privo di finali. E' come se qualcuno avesse strappato le ultime pagine di tutti i romanzi della mia biblioteca". Spinto da questa riflessione, in un assolato mattino di aprile, uno psicanalista con trentacinque anni di professione alle spalle si mette in strada alla ricerca dei suoi pazienti più memorabili per conoscere la fine delle loro storie. Che ne è stato di Naomi, la bella e infelice ragazza ebrea del Bronx, che si credeva una ballerina andalusa di flamenco? Era un caso di scissione di personalità, o soltanto un modo per sopravvivere? E di Charles, l'ammaestratore del circo, perdutamente innamorato di un'orsa polare? Avrà resistito alla sua folle ossessione erotica? E Seth, con le sue cruente fantasie di sesso e morte che lo rendevano incapace di una normale relazione amorosa, sarà riuscito a vincere i suoi impulsi sanguinari? Mary avrà ucciso ancora? Sasha avrà ritrovato l'ispirazione per scrivere e, con essa, risanato il suo rapporto con l'altra metà del cielo? In un libro autobiografico, scandito come un romanzo e ricco di suspense, Akeret solleva alcuni interrogativi coraggiosi riguardo all'efficacia della psicoterapia, suggerendo la necessità di comprendere la realtà umana dietro il caso clinico, di trovare un percorso personale al di là di ogni ortodossia.
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