Ultimi giorni in città
Torino, gennaio 2004: uno scrittore che non scrive. Un trasloco imminente. Si innesca subito un meccanismo a orologeria insieme a uno sviluppo, disordinato come la vita, di idee, ricordi ed emozioni. Numerose istantanee: l'ambiente urbano e la vertigine del vuoto, i travasi di realtà e fantasia, il tennis, la dilatazione spazio-temporale; i suoni, la televisione, i "matti", la storia locale, le librerie e le biblioteche, i morti; la pioggia e la neve, il tè, la scrittura, i profumi, il Cinema, la povertà, la burocrazia; un "altro mondo", le visioni, la malattia e la magia, la folla e il derby di calcio, il sogno. E ancora ambienti, incontri e libri e paesaggi che muovono, gradualmente, dalla realtà all'immaginazione. Qua e là le dediche a scrittori e cineasti, da Francesco De Sanctis a Lionel Rogosin, da Boris Pasternak ad Alain Resnais. L'istante non sfuggirà più... e da quelle istantanee partirà una meditazione.
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