La cospirazione
"La cospirazione" è il racconto di un'ambizione disperata, la storia dell'astratta ribellione di cinque giovani, "tutti nell'età crudele, tra i venti e i ventiquattro anni", che decidono di dare vita a una rivista, La guerre civile, e di mettere in atto un grottesco piano in vista di una "rivoluzione" che pensano imminente. La liberazione che gli studenti di Nizan auspicano non riguarda però gli sfruttati. Membri di un'elite intellettuale che aspira a orientare vite e accumulare influenza, la loro sonnacchiosa lotta è in primo luogo una fuga dalla noia e dal controllo familiare, un improvvisato tradimento della filosofia borghese. Il loro piano appare destinato a fallire non perché la cospirazione venga alla luce, ma in quanto smarriranno lungo la strada le ragioni della congiura con cui hanno cercato di tirarsi fuori dall'ordine stabilito. "La cospirazione" traccia l'autoironico ritratto di quella generazione politica che maturava la sua giovinezza nel clima rovente delle rivoluzioni e controrivoluzioni degli anni Venti e Trenta, "quando la gioventù era ancora trasportata da un'ondata rivoluzionaria". Lungi dal lusingare questa stagione della vita Nizan ne mette in luce tutte le ambiguità; la rivolta nuda che auspica e teme è ancora in parte la rivolta modernissima di chi afferma, come uno dei protagonisti nelle primissime pagine, che "sapere ciò che diventeremo è vivere come morti".
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