Forse il vento
C'è una grande casa dai muri bianchi, un po' sgretolati, ferma, nel cuore della volubile Laguna di Grado, scrigno di una memoria densa, un'ancora nella vita di un giovane professore dell'università di Bologna, e in quella di un'archeologa che scava tra le rovine precolombiane in Perù; di un padre sognatore che è fuggito portandosi via un segreto, e di una studentessa ribelle e saggia; di una madre rocciosa e carismatica, di un cuoco con il colletto della camicia sempre tirato su, e di un nostalgico pescatore dai baffi inamidati... e c'è il Vento, che soffia sopra le storie di ognuno di loro, scompigliandole, facendole intrecciare, riportandole alle origini. E un motore questo Vento, sempre presente, e decide, e spinge in ogni pagina, dal golfo di Trieste, attraverso la Laguna, fino alle strette vie del centro medievale di Bologna. La voglia di raccontare una storia, più storie, i posti, la gente, la musica, i ricordi dei viaggi e i momenti della vita. Le scorribande di un gruppo di ragazzini che con le loro biciclette percorrono chilometri lungo strade di polvere perse nella sconfinata piatta Laguna. Le loro voci, le risate, i giochi, i sogni... si ritroveranno tutti improvvisamente adulti, pronti a fare un salto in Paradiso per vedere se ne vale la pena, e un giro all'Inferno per capire se si può fuggirlo. Dall'idealismo degli anni 70 al presente importante e incerto di un mondo parziale che sta cambiando e che diventa sempre più universale.
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