I dialoghi dell'infanzia
I bambini, almeno fino ai dieci anni, sono dei concentrati di emozioni forti che non sono mai a metà, non hanno sfumature né mezze misure. Se amano, amano da morire, se odiano, lo fanno a morte, se tristi, lo sono inconsolabilmente, se felici, urlano dalla gioia. Si dice che il punto di vista dell’infanzia sia per molti aspetti coraggioso e rivoluzionario. Ma questo spesso è il pensiero dell’adulto, che da lontano la osserva, senza trovare il coraggio di mettersi davvero in dialogo. Il “come” può diventare il teatro: in quel gioco serissimo che è il teatro, si crea uno spazio fisico senza inferenze e un linguaggio per ospitare visioni, alimentare sguardi. I dialoghi dell’infanzia nascono così, intrecciando vero e finto, finto e vero, tra confessioni spiazzanti e fluire di ragionamenti fuori da ogni schema, e mentre il punto di vista dei bambini si confonde con quello che gli adulti hanno trasmesso, riescono davvero a parlare a “tutte e tutti”, emozionandoci.