Morte di Megalopoli (La)
Siamo nel 1994 a New York, o meglio nella conurbazione di BoWash, che va da Washington a Boston e contiene 50 milioni di persone. Un addetto alla torre di controllo dell'aeroporto Kennedy resta imbottigliato nel traffico e non può dare il cambio al suo omologo, che dopo un turno troppo lungo e faticoso compie un imperdonabile errore, innescando un processo a catena che nel giro di tre secondi lascia tutta la parte orientale degli Stati Uniti (abitata da 87 milioni di persone) senza energia elettrica. Questa è la folgorante premessa da cui prende il via "La morte di megalopoli", che l'esperto di sistemi Roberto Vacca costruisce come un gioco a incastri in cui ogni tassello contribuisce a produrre la caduta finale. Il libro, originariamente scritto nel 1973, può essere considerato il primo romanzo di fantascienza catastrofica italiana nel solco della tradizione anglosassone.