Constantinus. La croce e il serpente
"Una sagoma nuda emerse all'improvviso dalla penombra. Le cosce snelle, il pube triangolare su cui danzavano i riflessi tremuli dell'acqua, i seni appena affioranti sotto un collo esile da cigno, la testa rasata... un corpo che incarnava l'enigma dell'androgynus. "Salmaci..." mormorò Sebastiano, e fu come se una vertigine nebbiosa gli offuscasse la vista".
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