Fuggitivo per scelta

Fuggitivo per scelta

"Fuggitivo per scelta" è la storia di Michele, professore universitario di filosofia estetica, scritta in un linguaggio elevato, adeguato alla cultura e allo stato sociale da cui proviene il protagonista. La vicenda di questo romanzo di formazione, che prende in esame con carattere quasi documentario una cruda realtà dei nostri giorni ("homo homini lupus"), sembra quasi trovare un suo ideale epilogo quando il protagonista si rifugia in un monastero benedettino, sotto la suggestione del canto gregoriano e il fascino dei libri della biblioteca, nel richiamo insieme a una sorta di povertà francescana e a una matura consapevolezza che "il corpo è il tempio dello spirito". Ma una più radicale pulsione nichilista che non si cura affatto degli altri individui e del mondo che gli gira intorno spinge Michele, "l'invisibile", alla ricerca di una illimitata libertà, verso l'autodistruzione, quasi una rinnovata adesione al mito della vita persa di "un ribelle senza causa" alla James Dean.
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